![]() |
|
---|---|
Compagnia Teatrale "Il Piccolo Teatro Comico" commedia di Giovannino Guareschi con Franco Abba - Mauro Stante - Patrizia Pozzi - Roberto Bertulli regia di Franco Abba e Mauro Stante Messa in scena teatrale del celebre romanzo-capolavoro di Guareschi. Il mondo letterario di Giovanni Guareschi è situato a Brescello, nella Reggio Emilia degli anni '50, poco dopo il termine del secondo conflitto mondiale. Don Camillo e Peppone simboleggiano lo scontro tra due culture opposte che, proprio negli anni '50, si scontrarono accanitamente proponendo due diversi modelli di vita. Da una parte il tradizionale contesto sociale dell'Italia cattolica e democristiana, rappresentata dal parroco Don Camillo, dall'altra il rivoluzionario modello comunista, rappresentato dal sindaco Peppone. Ma il confronto politico, che nella vita reale fu aspro e si protrasse per decenni, nei romanzi di Guareschi diventa anche un modo per riflettere, in maniera bonaria, divertita e sarcastica, sui modelli antropologici dell'italiano medio. In fondo Don Camillo e Peppone sono due lati della medesima medaglia: due italiani dal cuore d'oro che dietro l'apparente ostilità non possono fare a meno l'uno dell'altro. Conterranei, si capiscono e si stimano: così, spesso divisi sulle faccende locali, si ritrovano poi uniti contro le avversità esterne. Rappresentano i due un modello ante litteram del compromesso storico. Dai celebri romanzi di Guareschi furono tratti altrettanti film, frutto di una coproduzione italo francese che vedeva in Rizzoli il produttore di parte nostrana. Il produttore esecutivo Peppino Amato ebbe l'intuizione geniale di affidare una materia così italiana, ma al contempo universale, ad un regista e ad un attore francese. Infatti, accanto a Gino Cervi nel ruolo di Peppone troviamo il comico francese Fernandel nei panni di Don Camillo. Mai tali scelte furono più azzeccate poiché i due attori trasfigurarono i loro personaggi facendoli talmente propri da oscurare gli archetipi letterari. Alla regia dei primi due episodi fu chiamato Julien Duvivier. |
|